Scontro totale alla Camera. Giorgia Meloni, in una replica infuocata, demolisce le opposizioni pezzo per pezzo. “Come hanno fatto le banche i profitti? Grazie alle scelte del M5S!”. E poi l’affondo su Schlein, accusata di gettare fango sull’Italia all’estero collegando il governo all’attentato a Ranucci. Un discorso durissimo che non risparmia nessuno, dal Superbonus a Gaza. Non perderti l’analisi completa di un intervento che sta facendo tremare la politica. L’articolo con tutti i dettagli è nel primo commento! Meloni contro tutti: la replica infuocata alla Camera. “M5S, Superbonus e banche: vi spiego. Schlein getta fango sull’Italia”.

Meloni contro tutti: la replica infuocata alla Camera. “M5S, Superbonus e banche: vi spiego. Schlein getta fango sull’Italia”.

LE RISPOSTE DI GIORGIA MELONI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI A SEGUITO DELLA  DISCUSSIONE

 

Non è stata una difesa. È stato un contrattacco totale, spietato, chirurgico. Una Giorgia Meloni in forma smagliante si è presentata alla Camera dei Deputati per la sua replica e, per oltre trenta minuti, ha metodicamente smontato, pezzo per pezzo, ogni singola critica mossa dalle opposizioni. Dalla politica europea alla gestione dei migranti, dai profitti delle banche alla guerra in Ucraina, la Presidente del Consiglio non ha solo risposto: ha ribaltato le accuse, usando le stesse parole dei suoi avversari come un’arma. Il risultato è stato un discorso durissimo, a tratti sarcastico, che ha lasciato l’emiciclo in un misto di silenzio attonito e mormorii, culminato in un affondo senza precedenti contro la segretaria del PD, Elly Schlein.

Europa: Veto, Biocarburanti e la Minaccia Cinese

La visione europea della Premier è stata il primo campo di battaglia. Riallacciandosi a quanto detto dal collega Bagnai, Meloni ha rivendicato con orgoglio la sua linea. Ha attaccato frontalmente “l’elettrificazione forzata” come unica opzione per la transizione verde, definendola una strategia suicida che rischiava di avvantaggiare “soprattutto i nostri competitori sistemici, prima di tutti la Cina”. “Venivamo definiti retrogradi,” ha detto, “poi, come spesso è accaduto, la storia ci ha dato ragione”.

Ha lodato la correzione di rotta dell’Europa, in particolare l’apertura ai biocarburanti – frutto di “una lunga faticosa battaglia italiana” – che, ha spiegato, “consentirebbe di salvare i motori endotermici” e, con essi, “un pezzo fondamentale della nostra industria”. Ha poi liquidato le richieste di superamento del diritto di veto con una battuta lapidaria: “Lei guida un partito che si chiama Più Europa, io ne guido uno che si chiama Fratelli d’Italia. Evidentemente abbiamo delle priorità diverse”.

Ha anche difeso la sua visione dell’Occidente, accusando la sinistra di mettere l’appartenenza di partito davanti alla civiltà. Ha respinto l’idea che l’Occidente non meriti di essere difeso solo perché non si condividono le scelte di Donald Trump: “Io credo nell’Occidente oggi che gli Stati Uniti sono guidati da Donald Trump, come ci credevo quando erano guidati da Joe Biden”, perché la priorità sono “i valori di una civiltà che sopravviveranno ai governi”.

 

Il Boomerang del M5S: “I Profitti delle Banche? Grazie a Voi”

Il momento più brutale del suo intervento è stato senza dubbio il contrattacco al Movimento 5 Stelle. Rispondendo all’onorevole Ricciardi, che lamentava i pochi fondi presi dai lauti dividendi delle banche, Meloni ha finto di riflettere e ha posto due domande. “Punto primo: come hanno collezionato le banche quei dividendi?”.

La risposta se l’è data da sola, ed è stata una doppia pugnalata: “Grazie soprattutto a due provvedimenti: i crediti fiscali del Superbonus, e la famosa ‘potenza di fuoco’ con la quale avete consentito, con una garanzia dello Stato, che gli istituti di credito rinegoziassero prestiti”. La frase finale è stata letale: “Ecco come hanno collezionato questi profitti, collega Ricciardi. L’hanno collezionati grazie alle scelte del Movimento 5 Stelle”. Un’accusa che ha ribaltato completamente la narrazione, trasformando i grillini da accusatori a responsabili diretti.

Ma non era finita. Ha ironizzato sul loro “nuovo” interesse per la sicurezza, ricordando “l’ostruzionismo che è stato fatto” contro il decreto sicurezza del governo, definito una “deriva illiberale” solo perché inaspriva le pene contro chi “aggredisce le forze dell’ordine” o “truffa gli anziani”. Ha concluso l’affondo sull’iniziativa “Food for Gaza”, definita dal M5S “il minimo sindiale”. La Premier ha replicato che l’Italia ha fatto “più di quanto abbia fatto in Europa chiunque altro”, e che dovrebbero esserne fieri, “a maggior ragione perché avete salutato come un grande traguardo umanitario la consegna di 40 tonnellate di aiuti da parte della Flottiglia”, mentre l’Italia ne ha garantite 2200.

GIORGIA MELONI SBOTTA DURANTE IL SUO INTERVENTO IN SENATO: “INUTILE CHÁ  FATE 'OHH, OHH'” - YouTube

Pace, “Fondamentalisti” e la Lezione di Gollum

Il tema della pace ha offerto a Meloni altri due assist. Rispondendo a Fratoianni, ha prima attribuito la tregua a Gaza a un “successo di Trump”, per poi chiedere come mai, se la sinistra “saluta positivamente ogni proposta di pace”, si sia “rifiutata” di sostenere con un voto unitario il piano di pace per Gaza. “Purtroppo,” ha sentenziato, “alle parole non corrispondono i fatti”. Sull’Ucraina, ha difeso il sostegno militare come “precondizione” essenziale: “La diplomazia ha bisogno di una precondizione, e quella precondizione è la deterrenza”. Senza l’equilibrio garantito dagli aiuti, “avremmo avuto una nazione conquistata e non avremmo avuto bisogno di alcuna diplomazia”.

Ha anche trovato il tempo per una lezione di letteratura fantasy. A Faraone, che l’aveva paragonata a Gollum, ha replicato con sarcasmo: “Temo che lei non abbia letto Il Signore degli Anelli. Perché vede, Gollum è la metafora di chi non riesce a fare a meno del potere”. E ha aggiunto: “Stia tranquillo che io, per mantenere il potere, non sarò mai disposta a fare quello che ho visto fare da molti dei miei predecessori”.

L’Affondo Finale: “Schlein, Lei Getta Fango sull’Italia”

L’atto conclusivo della replica è stato riservato a un attacco frontale al Partito Democratico e alla sua segretaria. Rispondendo a Provenzano, ha negato di aver definito l’opposizione “terrorista”. La sua accusa, ha precisato, era semantica: “Voi vi eravate rifiutati di sostenere il piano di pace per Gaza che poi era stato sottoscritto persino da Hamas… e che quindi la vostra posizione era stata più fondamentalista di quella di Hamas“. Ha definito “fondamentalista” chi “sostiene intransigentemente una dottrina senza ammettere mediazioni”, concludendo: “Che mi dispiace, signori, è esattamente quello che avete fatto”.

Poi, ha rovesciato l’accusa. Ha dichiarato che “c’è qualcun altro” che ha accostato il governo ai terroristi. “Il segretario del principale partito di opposizione,” ha detto, riferendosi a Elly Schlein, “ha affermato in un contesto internazionale che in Italia è a rischio la libertà e la democrazia… e ha subdolamente collegato queste affermazioni all’attentato subito dal giornalista Sigfrido Ranucci“.

 

Ha definito queste dichiarazioni “gravissime”. Non un attacco al governo, ma un “tentativo di gettare fango e ombre sull’Italia” che danneggia la nazione, allontanando investimenti e accordi commerciali. L’ha guardata dritta e ha concluso con una domanda che è suonata come una condanna: “Voi sapete benissimo che non è vero… Ma se sapete che non è vero, perché lo andate a raccontare all’estero? Perché non vi aiuterà a governare sulle macerie, invece di stare all’opposizione in una nazione che prospera”. Un finale di una durezza estrema, che ha sigillato una delle repliche parlamentari più combattive e spietate degli ultimi anni.

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