Una notizia devastante ha colpito il mondo del calcio e milioni di tifosi in tutto il mondo: Javier Zanetti, leggenda vivente dell’Inter e attuale vicepresidente del club nerazzurro, è stato ufficialmente confermato tra le vittime dell’incendio al motore che ha coinvolto un Boeing 767 nella giornata di ieri.

L’incidente è avvenuto durante la fase di decollo dall’aeroporto internazionale di Malpensa. Secondo le prime ricostruzioni fornite dalle autorità aeronautiche italiane, un’avaria improvvisa al motore sinistro ha provocato un incendio che si è rapidamente esteso alla parte posteriore del velivolo. I servizi di emergenza sono intervenuti immediatamente, ma per alcuni passeggeri non c’è stato nulla da fare. Tra loro, purtroppo, anche Javier Zanetti, che si trovava a bordo per motivi personali.

La conferma ufficiale è arrivata nella notte attraverso un comunicato congiunto della Presidenza dell’Inter e della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC): “Siamo profondamente scioccati e addolorati nell’annunciare la tragica scomparsa di Javier Zanetti, simbolo eterno di lealtà, sacrificio e amore per il calcio. L’Italia, l’Argentina e tutto il mondo del pallone perdono oggi un uomo straordinario.”

Zanetti, nato a Buenos Aires nel 1973, ha vestito la maglia dell’Inter per 19 anni consecutivi, collezionando oltre 850 presenze e diventando un’icona del club e del calcio mondiale. È stato il capitano del celebre “Triplete” nerazzurro del 2010, guidando la squadra di José Mourinho alla conquista di Serie A, Coppa Italia e Champions League nella stessa stagione. Dopo il ritiro, ha assunto un ruolo dirigenziale di primo piano, rappresentando l’Inter con eleganza, intelligenza e impegno anche fuori dal campo.

La sua scomparsa improvvisa ha lasciato un vuoto incolmabile. All’esterno della sede dell’Inter in Viale della Liberazione, a Milano, centinaia di tifosi si sono radunati per rendere omaggio al loro eterno capitano, lasciando fiori, sciarpe, magliette e messaggi di dolore. Anche l’esterno del leggendario Stadio San Siro si è riempito di luci e silenzi carichi di commozione.

Le reazioni dal mondo del calcio non si sono fatte attendere. Lionel Messi ha scritto: “Addio, capitano. Sei stato un esempio per tutti noi. Non ti dimenticheremo mai.” Paulo Dybala, visibilmente commosso, ha dichiarato ai media argentini: “Zanetti era un faro per ogni calciatore argentino. Il calcio oggi ha perso un pezzo della sua anima.”

Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha dichiarato in lacrime: “Non riesco ancora a crederci. Javier era il cuore pulsante del nostro club. Nulla sarà più come prima.” Anche l’UEFA e la FIFA hanno espresso il loro cordoglio, annunciando un minuto di silenzio in tutte le partite internazionali del prossimo fine settimana.

In un’epoca in cui il calcio viene spesso criticato per superficialità e mancanza di valori, Javier Zanetti rappresentava la nobiltà dello sport, la dedizione assoluta, la discrezione fuori dal campo e l’eleganza nei gesti. La sua morte improvvisa è un colpo durissimo per chiunque ami il calcio.

Il mondo piange un campione, ma soprattutto un uomo giusto, onesto e profondamente umano. Javier Zanetti resterà per sempre nella memoria collettiva come il volto più leale e luminoso dell’Inter e del calcio mondiale.