⚡️“Il mondo pensa che io sia con lui per la fama… ma non sanno che l’ho aspettato ogni notte dopo ogni gara,” ha confessato tristemente Urška Žigart. Un tempo, Tadej Pogačar era solo un ragazzo povero con grandi sogni e una bicicletta che si rompeva di continuo. Urška lo amava quando non era nessuno — e ora, tra gloria e tentazioni, lui comunque non l’ha scelta come compagna di vita. Tadej ha risposto solo con cinque parole, lasciando tutti senza fiato.

⚡️ “Il mondo pensa che io sia con lui per la fama… ma non sanno che l’ho aspettato ogni notte dopo ogni gara,” ha confessato tristemente Urška Žigart. Un tempo, Tadej Pogačar era solo un ragazzo povero con grandi sogni e una bicicletta che si rompeva di continuo.

Urška lo amava quando non era nessuno; e ora, tra gloria e tentazioni, lui comunque non l’ha scelta come compagna di vita. Tadej ha risposto solo con cinque parole, lasciando tutti senza fiato.

Erano le 22:47 di ieri sera quando Urška Žigart ha acceso la diretta Instagram. Nessun trucco, capelli legati, la luce fredda della cucina dei suoi genitori a Slovenske Konjice. Ha salutato con un filo di voce e poi ha lasciato cadere la bomba.

“Non ce la faccio più a leggere certe cose,” ha iniziato. “Modelle, feste, Miami… Pensano che io sia rimasta per i soldi. Ma io ero lì quando lui non aveva nemmeno i soldi per il treno.”

Ha raccontato il 2016. Tadej aveva 17 anni, correva per il Rog Ljubljana, la catena si rompeva ogni due gare. Lei, studentessa di economia, lavorava il sabato sera in un bar per comprargli camere d’aria.

Una volta, dopo una caduta al Trofeo Piva, lui è arrivato a casa con il volto insanguinato. Urška gli ha pulito le ferite con l’acqua ossigenata e poi hanno dormito abbracciati sul divano perché non avevano i soldi per l’albergo.

“Quella notte mi ha detto: ‘Un giorno ti porterò in giro per il mondo’. Io gli ho creduto. E ci sono andata, ma sempre in seconda classe, sempre aspettandolo sveglia.”

Nel 2019 è arrivato il primo contratto vero con la UAE. Tadej le ha regalato la prima maglia di campione sloveno. Sul colletto aveva scritto a mano: “Per la ragazza che non dorme mai.”

Urška l’ha mostrata in diretta ieri, con le lacrime che cadevano sulla stoffa. “Questa è ancora la cosa più preziosa che ho.”

Poi è arrivata la Vuelta 2019, il primo grande risultato. Tadej terzo assoluto a 20 anni. I giornalisti hanno iniziato a chiedere di lei. “La fidanzata di Pogačar.” Da quel momento è diventata “l’ombra”.

Ha continuato a correre, ha vinto il titolo sloveno, ha firmato con la Liv Racing, ma sui social era sempre “la ragazza di Tadej”. Lei sorrideva e rispondeva: “Va bene così, io sono felice.”

Ma dentro qualcosa si è rotto. Durante il lockdown 2020 hanno vissuto insieme a Monaco. Lui si allenava 8 ore al giorno, lei lo aspettava con la cena pronta. “A volte tornava e non parlava per ore. Io capivo.”

Nel 2022 il primo Tour. Tadej secondo dietro Vingegaard. Urška era a Copenhagen, sola in tribuna stampa, a piangere quando lui ha perso la maglia gialla. Nessuno l’ha ripresa.

L’anno dopo, la caduta al Giro di Liegi. Braccio rotto, stagione finita. Urška ha lasciato tutto ed è corsa in ospedale. È rimasta 12 giorni accanto al letto. Tadej le stringeva la mano e ripeteva: “Sei la mia fortuna.”

Poi è arrivato il 2024, il doppio Giro-Tour, la gloria assoluta. Le foto di Tadej con champagne, con vip, con ragazze che nessuno conosceva. Urška ha smesso di commentare.

A settembre la decisione. “Le nostre strade si dividono.” Comunicato congiunto, freddo, 22 parole in tutto. Lei ha spento il telefono per tre giorni.

Ieri sera ha riaccesso. Ha mostrato lo screenshot dell’ultimo messaggio che lui le ha mandato il giorno della rottura, alle 02:14 di notte.

Cinque parole in sloveno: “Vedno sem te ljubil, Urška.”  Traduzione: “Ti ho sempre amata, Urška.”

Ha tenuto il telefono fermo per dieci secondi perché tutti potessero leggerlo. Poi ha spento la diretta. Silenzio.

Il video è stato salvato da migliaia di persone. Alle 6 del mattino aveva già 12 milioni di visualizzazioni. Il ciclismo non aveva mai visto niente di simile.

Tadej era a Montecarlo con la squadra. Ha guardato la diretta da solo nella sua stanza. Un compagno di squadra dice che è uscito a pedalare alle 4 del mattino, senza luci, per 180 km.

Urška oggi è ancora nella casa dei genitori. Sul tavolo c’è la vecchia maglia del 2019. Accanto, una lettera mai aperta che Tadej le aveva lasciato prima del Tour 2024.

Dentro c’è scritto, a mano: “Se un giorno sarò troppo grande per questo amore, ricordami chi ero quando non avevo niente.”

I tifosi sloveni sono fuori dalla casa di Urška dalle 7 del mattino. Le portano fiori, lettere, maglie con la scritta “Hvala, Urška” (Grazie, Urška).

Nessuno sa se si rivedranno. Nessuno sa se quelle cinque parole possono rimettere insieme i pezzi.

Ma una cosa è certa: il mondo del ciclismo non parlerà d’altro per mesi. Perché l’amore più bello che lo sport ricordi è finito con cinque parole sussurrate troppo tardi.

E Urška, la ragazza che aspettava sveglia ogni notte, ora deve imparare a dormire senza più aspettare nessuno. Forse per sempre.

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