“E se il giocatore italiano facesse uso di doping?” La battuta del veterano mondiale era rivolta a Jannik Sinner, che aveva detto senza esitazione che avrebbe potuto persino rischiare una squalifica. Sinner ha risposto immediatamente: “PERCHÉ UNA LEGGENDA HA UN GIOCATORE COSÌ?”

L’edizione 2025 di Wimbledon è stata sconvolta non da un match spettacolare o da un colpo vincente, ma da una frase. Una semplice battuta, pronunciata da una leggenda del tennis mondiale, ha acceso una bufera senza precedenti. La frase in questione, detta con apparente ironia ma dal contenuto pesante, è stata: “E se il giocatore italiano facesse uso di doping?”

La frase era rivolta chiaramente a Jannik Sinner, attuale numero uno del mondo, simbolo di una nuova generazione del tennis e orgoglio italiano. A pronunciarla sarebbe stato un ex campione molto amato ma spesso discusso per i suoi commenti fuori dagli schemi, secondo alcune fonti vicine all’ambiente si tratterebbe di Stan Wawrinka, anche se nessun nome è stato confermato ufficialmente.

L’insinuazione è stata fatta nel corso di una conversazione a porte chiuse con alcuni giornalisti, ma le parole sono trapelate velocemente. In poche ore hanno fatto il giro del mondo, rimbalzando su social network, testate sportive e programmi televisivi.

Jannik Sinner è venuto a conoscenza dell’accaduto subito dopo la vittoria contro Ben Shelton ai quarti di finale. Visibilmente scosso, ha deciso di non restare in silenzio. Durante la conferenza stampa ha pronunciato una risposta che ha lasciato il mondo del tennis senza parole: “PERCHÉ UNA LEGGENDA HA UN GIOCATORE COSÌ?”

Con lo sguardo fisso e la voce ferma, Sinner ha continuato dicendo: “Ho sempre rispettato chi è venuto prima di me. Ho imparato da loro, mi sono ispirato. Ma certe accuse, anche se mascherate da battute, non si fanno. È una mancanza di rispetto non solo verso di me, ma verso tutto il nostro sport.”

Le reazioni non si sono fatte attendere. Ex campioni, giocatori attivi, giornalisti e tifosi si sono schierati. Carlos Alcaraz ha scritto su X: “Jannik è uno degli atleti più onesti e trasparenti che abbia mai incontrato. Questo tipo di commenti sono inaccettabili.” Anche Nadal ha voluto esprimere solidarietà: “Quando si raggiunge un certo livello bisogna fare attenzione alle parole. Jannik non merita questo.”

Ma non tutti sono stati dalla parte di Sinner. Alcuni opinionisti, soprattutto britannici, hanno definito la sua reazione eccessiva. “Se era solo una battuta, forse bastava ignorarla” ha detto l’ex tennista Tim Henman. Altri, come John McEnroe, si sono detti perplessi ma hanno sottolineato che la pressione sui giovani campioni oggi è insostenibile.

Il presidente della Federazione Italiana Tennis ha rilasciato una dichiarazione ufficiale: “Siamo vicini a Jannik. La sua trasparenza e la sua correttezza parlano per lui. Chiunque metta in dubbio la sua integrità, dovrà assumersene la responsabilità.”

Nel frattempo, Sinner ha rifiutato l’invito a un confronto diretto con l’ex campione. “Non ho bisogno di chiarimenti. La mia risposta l’ho già data sul campo e davanti a tutti.”

Molti tifosi hanno manifestato solidarietà sui social con l’hashtag #IoStoConSinner diventato virale in poche ore. Anche diversi sponsor hanno confermato pubblicamente il loro supporto al tennista altoatesino.

Questo episodio ha sollevato un tema delicato: quanto è sottile il confine tra ironia e diffamazione nello sport di oggi? E quanto è grande il peso delle parole dette da chi ha fatto la storia e parla ancora con autorevolezza?

Wimbledon ha dichiarato che aprirà un’indagine interna per chiarire l’accaduto, mentre l’ATP sta valutando se intervenire con un richiamo formale. Intanto Sinner continua il suo cammino nel torneo, con una determinazione ancora più feroce.

Una cosa è certa: quel ragazzo dai capelli rossi, educato e riservato, ha dimostrato ancora una volta di avere non solo il talento, ma anche la forza di affrontare qualsiasi avversario, dentro e fuori dal campo.

E il mondo del tennis, oggi, ha un nuovo esempio da seguire.

 
 

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