DA CONFIDENTE DI HITLER A SPORCO RUSCELLO: Karl Hanke – Il crudele leader nazista che fu picchiato a morte per strada e appeso a testa in giù in piazza

Karl Hanke (1903–1945), un importante funzionario del partito nazista, ricoprì la carica di Gauleiter della Bassa Slesia dal 1941 al 1945 e, per un breve periodo, quella di Reichsführer-SS nel 1945. Noto per il suo ruolo nella brutale difesa di Breslavia e nell’applicazione delle politiche naziste, Hanke fu catturato e ucciso dai partigiani cechi l’8 giugno 1945, poco dopo la fine della guerra.

 Questa analisi, basata su fonti storiche verificate come Wikipedia e documenti biografici, fornisce una panoramica oggettiva della vita, della carriera e della morte di Hanke, per informare sulle conseguenze della leadership nazista e sull’importanza dei diritti umani.

Primi anni di vita e ingresso nel partito nazista

Karl August Hanke nacque il 24 agosto 1903 a Lauban (oggi Lubań, Polonia), nella provincia della Slesia dell’Impero tedesco. Figlio di un macchinista, crebbe in condizioni modeste. Hanke si iscrisse al Partito Nazista (NSDAP) il 1° novembre 1928, con il numero di tessera 102.606, iniziando come Amtswalter (organizzatore di cellula) di basso rango. Nel 1929, si unì alla Riserva delle SA e divenne vice capo della cellula di strada.

La sua carriera accelerò con l’ascesa del nazismo. Nel 1933, dopo la nomina di Hitler a Cancelliere il 30 gennaio, Hanke divenne segretario privato di Joseph Goebbels presso il neonato Ministero del Reich per l’Istruzione Pubblica e la Propaganda. Accompagnò Goebbels nei suoi viaggi in Italia e Polonia, guadagnandosi il favore del pubblico per la sua efficienza.

Ascesa delle SS e ruolo nella propaganda

 

Il 15 febbraio 1934, Hanke si arruolò nelle Allgemeine SS con il numero 203.103, e nel 1941 fu promosso a SS-Gruppenführer. Come aiutante di Goebbels, svolse mansioni amministrative, guadagnandosi l’attenzione di Hitler per le sue risposte rapide e il suo lavoro instancabile. L’affiliazione di Hanke alle SS rafforzò la sua posizione, sebbene in seguito si scontrò con Goebbels per questioni personali.

Nel 1937, Hanke aiutò Magda Goebbels a smascherare la relazione tra Joseph Goebbels e l’attrice Lída Baarová, compilando una lista di 36 donne coinvolte. Presentata a Hitler, la lista portò Goebbels a porre fine alla relazione, ma tese i rapporti tra Hanke e Goebbels. Nel 1939, Magda confessò la sua relazione con Hanke, scatenando la furia di Goebbels e l’intervento di Hitler per preservare il matrimonio per l’immagine del Reich. Hanke fu esiliata a tempo indeterminato e non fu mai reintegrata.

 

Gauleiter della Bassa Slesia e ruolo in tempo di guerra

Nel 1941, Hanke divenne Gauleiter della Bassa Slesia e Oberpräsident della Provincia prussiana della Bassa Slesia, con responsabilità su Breslavia (Wrocław). Applicò con zelo le politiche naziste, ordinando oltre 1.000 esecuzioni e guadagnandosi il soprannome di “Boia di Breslavia”. Sotto il suo governo, Breslavia subì severi razionamenti, lavori forzati e repressione del dissenso.

Dal 1940 al 1944, Hanke prestò servizio come ufficiale di riserva della Wehrmacht. Nel 1945, con l’avanzata delle forze sovietiche, organizzò la difesa di Breslavia, trasformandola in una fortezza. Breslavia fu l’ultima grande città tedesca ad arrendersi, con l’80-90% di distruzione dovuta ai bombardamenti e ai sabotaggi delle SS.

Nomina a Reichsführer-SS e morte

Il 29 aprile 1945, nel suo testamento politico, Hitler nominò Hanke Reichsführer-SS e capo della polizia tedesca, succedendo a Heinrich Himmler, con la medaglia dell’Ordine tedesco il 20 aprile. Hanke fuggì da Breslavia il 7 maggio 1945 a bordo dell’aereo Fieseler Storch.

 

Catturato dai partigiani cechi il 6 maggio nei pressi di Neudorf (regione di Ústí nad Labem, Cecoslovacchia), Hanke fu ferito a colpi d’arma da fuoco durante la fuga e poi picchiato a morte l’8 giugno 1945. Il suo corpo fu mutilato e appeso a testa in giù nella piazza di un villaggio come monito.

Eredità e riflessione

Il fanatismo di Hanke esemplificava la lealtà nazista: la sua difesa di Breslavia costò la vita a migliaia di civili. La sua morte, nel dopoguerra, mise in luce le complessità della giustizia sommaria. Storici come Martin Moll lo considerano un “vecchio combattente coraggioso” la cui caduta rifletteva il crollo del regime.

La storia di Hanke sottolinea il costo umano dell’ideologia, invitando a riflettere sulla responsabilità e sui diritti umani.

Il percorso di Karl Hanke, da collaboratore di Goebbels a Gauleiter della Bassa Slesia e ultimo leader delle SS, si concluse con la sua morte violenta l’8 giugno 1945. La sua applicazione delle politiche naziste devastò le comunità, ma la sua cattura simboleggiò la sconfitta del regime. Per gli appassionati di storia, la vita di Hanke mette in luce i pericoli del fanatismo, incoraggiando il dibattito sui diritti umani e sui pericoli della discriminazione. Fonti verificate come Wikipedia garantiscono una memoria accurata, promuovendo un futuro libero da tali atrocità.

 

 

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