ULTIM’ORA: Pauline Ferrand-Prévot è accusata di “danneggiare la salute” dopo il Tour de France Femmes e etichettata come “cattivo esempio per le giovani atlete”.
Subito dopo, Pauline Ferrand-Prévot si è presentata insieme al suo team di nutrizionisti, rendendo pubblici gli esami clinici e rispondendo ai social con una frase di 5 parole che ha lasciato tutti senza fiato 👇

Tutto è iniziato il 3 agosto 2025, poche ore dopo il trionfo storico della francese sul podio di Alpe d’Huez. Una foto la ritrae con il trofeo in mano, braccia segnate dalle vene in rilievo, zigomi sporgenti, occhi infossati. Il web è esploso.
Un’ex professionista francese, oggi opinionista su L’Équipe, ha pubblicato un lungo post: “È questo il modello che vogliamo dare alle ragazzine di 14 anni? Sembra anoressica. Vincere a ogni costo non può significare distruggere la propria salute”.
In poche ore il termine “Pauline anoressica” è diventato trend in Francia. Influencer di fitness, nutrizionisti da salotto e genitori preoccupati hanno condiviso la stessa immagine con didascalie allarmistiche: “Così si incentiva il disturbo alimentare”.
Un medico televisivo ha dichiarato senza mezzi termini: “Quelle vene, quel viso scavato… è il segnale tipico di un deficit calorico prolungato e pericoloso. È un cattivo esempio per le giovani atlete”.
Il ciclismo femminile, già sotto i riflettori per i casi di RED-S (sindrome da deficit energetico relativo nello sport), è finito nuovamente al centro del dibattito. Alcuni hanno chiesto alla UCI un intervento ufficiale.
Pauline Ferrand-Prévot, 33 anni, cinque titoli mondiali in tre discipline diverse, ha inizialmente taciuto. Poi, martedì 5 agosto, ha convocato una conferenza stampa straordinaria presso il centro medico dello staff Visma-Lease a Bike a ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi.
È entrata in sala con il medico della squadra, due nutrizionisti e un endocrinologo. Sul tavolo, una cartella trasparente con decine di analisi del sangue degli ultimi dodici mesi. Ha preso il microfono e ha parlato con voce calma.
“Ho letto tutto. So cosa si dice. Ma la mia salute non è un’opinione da social. È un dato medico”. Ha poi fatto scorrere le slide: ematocrito stabile, ferritina nella norma, densità ossea superiore alla media, TSH perfetto.
Il nutrizionista capo ha spiegato: “Pauline pesa 52 kg per 1,65 m da tre stagioni. Il suo grasso corporeo è al 12-13%, valore tipico delle cicliste élite in corsa a tappe. Non è mai scesa sotto i limiti di sicurezza”.
L’endocrinologo ha aggiunto: “Non presenta alcun segno di RED-S. Il ciclo mestruale è regolare, la vitamina D è alta grazie alla vita all’aria aperta. Il viso scavato? È genetica e disidratazione finale di corsa, non patologia”.
A quel punto Pauline ha preso il telefono, ha aperto Instagram e ha pubblicato una storia. Solo cinque parole, in francese: “Ma santé, je la maîtrise”. Tradotto: “La mia salute, la controllo io”.
Il post è stato visto da 2,8 milioni di persone in poche ore. La frase è diventata immediatamente virale, stampata su magliette, condivisa da Van der Poel, Pogacar e persino da Valentina Vezzali su X.
Il giorno seguente, la stessa ex ciclista che aveva acceso la polemica ha cancellato il post originale e scritto: “Se i dati medici sono questi, ritiro ogni accusa. Mi scuso pubblicamente con Pauline”.
La UCI ha diffuso una nota: “Rispettiamo la trasparenza dimostrata da Ferrand-Prévot. Ricordiamo che il controllo medico è obbligatorio per tutte le atlete WorldTour”.
Anche la federazione francese ha diffuso un comunicato di pieno sostegno: “Pauline è un esempio di professionalità e gestione scientifica della performance, non il contrario”.
Nel frattempo, la frase “Ma santé, je la maîtrise” è stata adottata da decine di atlete: dalla fondista Hassan alla nuotatrice McIntosh, tutte hanno postato la stessa storia con la bandiera francese.
Visma-Lease a Bike ha annunciato che pubblicherà ogni trimestre i dati anonimizzati di salute delle proprie atlete per “fare luce una volta per tutte su luoghi comuni e fake news”.
Pauline, dal canto suo, è già in altura a Livigno per preparare i Mondiali di ciclocross. Alla domanda di un giornalista sul perché abbia deciso di rendere pubblici esami tanto personali, ha sorriso.
“Perché nessuno deve permettersi di parlare del mio corpo al posto mio. Ho vinto il Tour de France da magra, da sana e da felice. Punto”.
La polemica durata appena quattro giorni si è spenta con la stessa velocità con cui era nata. Ma quelle cinque parole restano: “Ma santé, je la maîtrise”.
E per molte giovani atlete, ora non è più solo una risposta. È un mantra.