LA FOLLA FURIOSA HA GUARDATO MENTRE GLI 11 NAZISTI PIÙ BRUTALI DI MAJDANEK TREMANO: il momento dell’esecuzione di massa per rendere giustizia alle 79.000 vittime che avevano ferito

AVVERTENZA SUI CONTENUTI: Questo articolo tratta del campo di concentramento e sterminio di Majdanek, dei crimini di guerra e dell’esecuzione pubblica dei responsabili nel 1944. Scopo: solo a scopo didattico e commemorativo.

3 dicembre 1944 – Lublino, Polonia: la prima esecuzione pubblica delle guardie di Majdanek

Meno di cinque mesi dopo la liberazione del campo di concentramento e sterminio di Majdanek da parte dell’Armata Rossa (24 luglio 1944), il mondo fu testimone di uno dei primi processi per crimini di guerra e della prima esecuzione pubblica di autori dell’Olocausto sul suolo polacco.

 

Majdanek, il secondo campo ad essere liberato, fu conquistato quasi intatto: camere a gas, crematori, fosse comuni e decine di migliaia di scarpe delle vittime.
Circa 79.000 persone furono assassinate qui, tra cui circa 59.000 ebrei .

Un processo storico

Con il decreto di agosto del 31 agosto 1944 venne istituito a Lublino un tribunale speciale.

 

 

Dal 27 novembre al 2 dicembre 1944 furono processati sei ex membri dello staff di Majdanek:

Anton Thernes – vice comandante responsabile delle camere a gas

Wilhelm Gerstenmeier – Responsabile del magazzino Zyklon B

Theodor Schöllen – famigerata guardia con la frusta

Heinrich Stalp, Hermann Vogel e il capo Edmund Pohlmann

Furono condannati per aver gestito le camere a gas, le selezioni, gli omicidi di massa e i brutali pestaggi.

Il 2 dicembre 1944 tutti e sei furono condannati a morte.

Giorno dell’esecuzione – 3 dicembre 1944

La forca fu eretta proprio accanto al crematorio di Majdanek , lo stesso luogo che un tempo eruttava fumo giorno e notte.

Decine di migliaia di residenti di Lublino, ex prigionieri, soldati dell’Armata Rossa e giornalisti internazionali si radunarono.
I sopravvissuti erano così sopraffatti dall’emozione che le forze di sicurezza dovettero trattenere la folla dall’aggredire i condannati.

 

Cinque dei condannati furono impiccati uno dopo l’altro.
Kapo Edmund Pohlmann si era suicidato nella sua cella la notte precedente.

Quando le botole si aprirono, un boato si levò dalla folla: non gioia, ma liberazione dopo anni di inimmaginabili sofferenze.

Questa fu la prima esecuzione pubblica di autori dell’Olocausto effettuata nel luogo stesso dei loro crimini: un potente simbolo del fatto che la giustizia, seppur tardiva, era arrivata.

Oggi Majdanek è un museo statale e un memoriale che conserva le camere a gas, il crematorio e le ceneri di decine di migliaia di persone.

Ogni anno, il 3 dicembre, polacchi e visitatori depongono silenziosamente fiori nel luogo in cui è stata fatta giustizia.

Raccontiamo questa storia non per alimentare l’odio, ma per onorare le 79.000 anime che rimarranno per sempre a Majdanek e per ricordare al mondo:

 

La giustizia deve essere sempre perseguita, ovunque sia stato commesso il crimine e a qualunque costo.

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