“DI LORENZO O BASTONI, SONO ENTRAMBI DIFENSORI SCARSI MA SOPRAVALUTATI, ANCHE RISPETTO AI TERZINI DELLA PREMIER LEAGUE MERITEREBBERO SOLO LA PANCHINA.” Questa frase, pronunciata con non poco disprezzo, è rimbalzata sui media internazionali dopo la doppietta di Erling Haaland nella vittoria per 2‑0 della Norvegia contro l’Italia. L’attaccante ha usato il palcoscenico della sua serata da protagonista per lanciare una frecciata feroce ai difensori azzurri, in particolare Giovanni Di Lorenzo e Alessandro Bastoni, ma la replica del secondo ha provocato un terremoto mediatico che ha lasciato Haaland in silenzio, almeno per ora.
Durante la partita, Haaland ha dimostrato tutta la sua potenza e freddezza sotto porta: due gol puliti, efficaci, che hanno affondato la Nazionale italiana sul suo terreno. Ma non basta segnare due reti in una serata che verrà ricordata: l’attaccante norvegese ha deciso di aggiungere benzina sul fuoco con parole durissime rivolte ai terzini italiani, che lui considera insufficienti, sopravvalutati e addirittura inferiori ai laterali della Premier League. Nel post‑gara, Haaland non ha avuto remore: “Di Lorenzo o Bastoni? Sono entrambi difensori scarsi ma sopravvalutati — ha detto — rispetto ai terzini della Premier meriterebbero solo la panchina.”

Parole che suonano come una condanna pesante per i difensori azzurri. E la risposta di Bastoni non ha tardato ad arrivare. In un’intervista concessa a testate europee, il giocatore dell’Inter ha replicato con lucidità e determinazione: “Non si giudica un terzino solo da una partita – ha dichiarato –. L’Italia ha grandi tradizioni difensive e so quanto valgono Di Lorenzo e io stesso. Haaland è un campione, ma non può ridurre il valore di un intero reparto a un insulto.” Questa reazione ha fatto rapidamente il giro d’Europa, scatenando solidarietà verso i due azzurri.
I commentatori sportivi italiani hanno sottolineato come la dichiarazione di Haaland non sia solo una provocazione, ma un attacco diretto alla reputazione di due giocatori che spesso sono stabilmente presenti nelle convocazioni della Nazionale. Secondo molti, Haaland ha colto l’occasione della sua doppietta non solo per essere protagonista sul campo, ma anche per dire la sua — e farlo con un tono volutamente provocatorio. D’altra parte, la risposta pacata ma decisa di Bastoni ha mostrato maturità e consapevolezza: non solo difendere il proprio onore, ma anche quello della squadra.

In Italia, l’episodio ha acceso un enorme dibattito. I media sportivi riflettono sul peso delle parole di Haaland, ma anche sul futuro dei due terzini: se davvero meritano di sedere in panchina, o se sono ingiustamente sottovalutati. La Serie A non manca di opinioni contrastanti: alcuni ex calciatori e allenatori rimproverano Di Lorenzo e Bastoni per cali di rendimento, altri invece li considerano pilastri fondamentali della difesa nazionale.
Non è da escludere che l’episodio possa influenzare le prossime convocazioni: un attacco pubblico di un gigante come Haaland non può passare inosservato. Il ct, gli osservatori e lo staff tecnico dell’Italia dovranno decidere se rispondere con esclusioni, con parole, o semplicemente continuare a contare su quei terzini che hanno fatto la storia azzurra.

Inoltre la reazione dei tifosi italiani è stata intensa e mista: chi applaude Bastoni per non essersi lasciato intimidire, chi invece teme che il confronto con Haaland possa minare la fiducia nel reparto arretrato. Altri ancora ritengono che questo episodio sia il riflesso di un problema più ampio: il divario sempre più marcato tra i campionati europei, e il fatto che molti giocatori italiani soffrano un confronto diretto con i migliori nomi del calcio internazionale.
La scena, insomma, non è passata inosservata. Haaland, con i suoi gol e con le sue parole, ha cercato di affermare la superiorità norvegese, ma Bastoni ha risposto con dignità. Di Lorenzo, pur attaccato, viene coinvolto nel discorso come parte di un reparto messo in discussione. Il calcio europeo osserva, riflette, e forse cambia. Resta da vedere se la Nazionale italiana saprà reagire, non soltanto in campo, ma anche fuori, per difendere la propria credibilità e la forza del proprio orgoglio azzurro.