Parigi, 5 novembre 2025 – Una serata che passerà alla storia della Champions League come una pietra miliare: il Bayern Monaco ha sconfitto i campioni in carica del Paris Saint-Germain per 2-1 al Parco dei Principi e si è aggiudicato il primo posto nella fase a gironi. Ma la vittoria è arrivata a caro prezzo: Achraf Hakimi, terzino marocchino del PSG, si è rotto una gamba al 42° minuto dopo un violento fallo di Luis Díaz del Bayern, che è stato prontamente espulso con un cartellino rosso. Nonostante fosse in dieci uomini, il Bayern ha dominato la partita e le parole dell’allenatore Vincent Kompany sono suonate come una fanfara di vittoria: “Il passato appartiene al PSG, il presente appartiene a noi!”. La conferenza stampa post-partita è esplosa quando Ousmane Dembélé ha preso la parola inaspettatamente e la reazione di Kompany ha mandato in visibilio i giornalisti. Un dramma che il mondo del calcio non dimenticherà presto.

Il duello tra i due giganti è iniziato come uno spettacolo pirotecnico. Il Bayern, guidato dal freddo belga Kompany, è sceso in campo a tutta velocità e ha travolto il PSG nei minuti iniziali. Già al 4° minuto, Serge Gnabry ha servito un brillante passaggio a Michael Olise, che ha insaccato con freddezza la palla per l’1-0 – il francese, recentemente arrivato dal Crystal Palace, ha festeggiato il suo secondo gol stagionale in Champions League. Il Parco dei Principi, gremito di oltre 47.000 spettatori, è esploso in un tripudio di emozioni. L’allenatore del PSG Luis Enrique aveva schierato le sue stelle: Donnarumma in porta; Hakimi, Marquinhos, Beraldo e Nuno Mendes in difesa; Zaïre-Emery, Vitinha e João Neves a centrocampo; affiancato da Dembélé, Barcola e Gonçalo Ramos in attacco. Kompany ha optato per un calcio d’attacco: Neuer; Laimer, Tah, De Ligt e Davies; Kimmich, Goretzka; Olise, Musiala e Gnabry; con Harry Kane a guidare l’attacco.

Il Bayern ha controllato la partita fin dall’inizio, con il 62% di possesso palla nel primo tempo. Jamal Musiala ha danzato attraverso la difesa del PSG e la presenza di Kane ha causato una continua agitazione. Ma poi è arrivato il momento della svolta: al 42′, Díaz ha inseguito un pallone che ha colpito Hakimi alla caviglia. Il ventisettenne ha urlato di dolore mentre la sua gamba si piegava in modo innaturale – la diagnosi successiva: una frattura esposta della parte inferiore della gamba che lo avrebbe tenuto fuori gioco per mesi. L’arbitro Daniele Orsato non ha esitato: cartellino rosso per Díaz, che ha lasciato il campo a testa bassa. La partita è stata interrotta per otto minuti mentre Hakimi veniva portato fuori in barella. I tifosi del PSG hanno fischiato, i giocatori del Bayern sono apparsi scioccati, ma Kompany ha gridato dalla panchina: “Attenzione, siamo il Bayern!”

Nonostante il cartellino rosso – o forse proprio per questo – questo non ha fatto altro che spronare il Bayern. Al 38° minuto, Díaz aveva già segnato il 2-0: un contropiede, un tiro preciso da 18 metri – Neuer non ha dovuto parare. Il Bayern si è ritirato, ha costruito un muro di dieci uomini e ha costretto il PSG ad attaccare disperatamente. Le statistiche parlano chiaro: il Bayern aveva 1,4 xG (gol attesi), il PSG solo 0,9, nonostante 18 tiri dei parigini. Nella ripresa, Luis Enrique ha spinto per il pareggio: sono entrati Barcola e Kolo Muani, e Dembélé ha corso come un ossesso. Il francese, appena rientrato da un infortunio alla coscia, ha tirato cinque volte, ma ha colpito due volte la traversa. La sua frustrazione è culminata al 57° minuto: secondo cartellino giallo per un fallo su Musiala – Dembélé è stato espulso! Ora era 11 contro 9, e il PSG è finalmente crollato.
Ma il PSG non si è arreso. Al 74° minuto, João Neves ha segnato di testa il gol del 1-2 su cross da sogno di Lee Kang-in: improvvisamente, speranza e giubilo si sono riversati nello stadio. Gli ultimi 20 minuti sono stati un inferno per il Bayern: il PSG ha bombardato Neuer di cross, Marquinhos ha colpito il palo e Ramos ha colpito la traversa. Ma la difesa del Bayern, guidata da Jonathan Tah e Kim Min-jae, ha resistito. Neuer ha effettuato tre parate eccellenti e Kimmich ha orchestrato il centrocampo come un maestro. La vittoria è stata sofferta ma meritata: la 16a vittoria consecutiva del Bayern in tutte le competizioni.
L’emozione è salita alle stelle dopo il fischio finale: Hakimi è stato portato in ospedale e Díaz si è scusato pubblicamente su Instagram: “È stato un incidente, prego per Achraf”. Kompany, freddo come sempre, ha esultato durante la conferenza stampa: “Il passato appartiene al PSG: hanno il titolo, i tifosi, le stelle. Ma il presente? Quello appartiene a noi. Abbiamo lottato come leoni in dieci, questo è lo spirito del Bayern”. I giornalisti hanno applaudito, ma poi è successo l’inaspettato: Dembélé, convocato in conferenza stampa nonostante il cartellino rosso, ha afferrato il microfono. “Rispetto per il tuo spirito combattivo, Vincent”, ha detto con voce tremante, “ma Hakimi è nostro fratello. Quello non era calcio, era guerra. Il PSG contrattaccherà, per Achraf!”. La sala ha trattenuto il fiato. Invece di reagire, Kompany si alzò, abbracciò Dembélé e sussurrò ad alta voce: “Ousmane, sei un guerriero. Oggi abbiamo vinto, ma il rispetto prevale sempre. Preghiamo insieme per la guarigione di Hakimi”. La sala esplose in un applauso, i flash delle telecamere scattarono ed Enrique si asciugò una lacrima. Un momento di umanità che, per un breve istante, trasformò il fuoco del calcio in calore.
Questa vittoria catapulta il Bayern in vetta alla Champions League con 12 punti, mentre il PSG scivola a 9 e ora deve lottare per ogni centimetro, senza Hakimi e con Dembélé squalificato. Luis Enrique ha criticato la squadra dopo la partita: “Abbiamo fatto regali, ma con nove uomini? Incredibile”. Per Kompany, è la prova: il suo Bayern è pronto per il titolo. L’infortunio di Hakimi getta un’ombra oscura: il Terminator del PSG sarà fuori per mesi e circolano voci di una causa contro Díaz. Ma a Parigi, le parole di Kompany risuonano ancora: il presente ci appartiene. E l’abbraccio di Dembélé? Serve a ricordare: il calcio è più che vittorie: è passione, dolore e rispetto.