“SE HANNO GIÀ PREPARATO UNA COPPA PER L’INTER MILAN, ALLORA LE ALTRE 34 PARTITE SONO SOLO UNA FARSA SPORCA. NON CHIAMATELO PIÙ CALCIO, LA SERIE A È MARCIA PER I SOLDI.” L’allenatore del Verona Paolo Zanetti esplode di rabbia dopo la vittoria 2-1 dell’Inter contro il Verona al 90+5. Buffon accusa l’Inter Milan di aver beneficiato di un recupero ingiustificato che ha permesso loro di segnare, e chiede alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) di aprire immediatamente un’indagine urgente.

«SE HANNO GIÀ PREPARATO UNA COPPA PER L’INTER MILAN, ALLORA LE ALTRE 34 PARTITE SONO SOLO UNA FARSA SPORCA. NON CHIAMATELO PIÙ CALCIO, LA SERIE A È MARCIA PER I SOLDI.»

Con queste parole cariche di rabbia e amarezza, l’allenatore del Verona, Paolo Zanetti, ha scosso il mondo del calcio italiano dopo la sconfitta per 2-1 contro l’Inter allo stadio Bentegodi, maturata al minuto 90+5, grazie a un gol contestatissimo. Le sue dichiarazioni, pronunciate in conferenza stampa davanti ai giornalisti, hanno immediatamente acceso un incendio mediatico, rilanciando il dibattito eterno sulla presunta parzialità arbitrale e sull’influenza economica che grava sulla Serie A.

Il match tra Verona e Inter sembrava destinato a concludersi in parità. L’Inter, in difficoltà per lunghi tratti della partita, aveva trovato il gol del vantaggio nel primo tempo, ma il Verona, con carattere e determinazione, era riuscito a pareggiare grazie a un colpo di testa di Djuric. Tuttavia, al termine dei minuti regolamentari, l’arbitro ha concesso un recupero ritenuto eccessivo — ben sei minuti — durante il quale Lautaro Martínez ha trovato la rete decisiva, tra le proteste furiose dei giocatori e dello staff del Verona. La decisione ha scatenato polemiche immediate, con il pubblico del Bentegodi che ha lasciato lo stadio tra fischi e cori di indignazione.

Zanetti, visibilmente provato e furioso, non ha usato mezzi termini: «Non possiamo accettare che partite come questa vengano decise così. Se il calcio italiano vuole essere credibile, deve avere il coraggio di guardarsi allo specchio. Ci parlano di fair play, ma quello che abbiamo visto oggi è una presa in giro per tutti i tifosi». Le sue parole hanno trovato eco nelle dichiarazioni di Gianluigi Buffon, leggenda del calcio italiano, che ha espresso il suo sdegno in un’intervista successiva: «L’Inter è una grande squadra, ma non può essere sempre favorita da decisioni discutibili. Questo recupero è stato un regalo, e il calcio non è più un gioco quando la giustizia sportiva viene messa da parte.»

Le accuse non si sono fermate qui. Secondo alcune fonti vicine alla FIGC, la Federazione Italiana Giuoco Calcio starebbe valutando l’apertura di un’indagine interna per chiarire la gestione dei minuti di recupero e la condotta arbitrale. Alcuni giornali sportivi, come La Gazzetta dello Sport e Corriere dello Sport, hanno riportato che il designatore arbitrale potrebbe essere chiamato a fornire spiegazioni sulla scelta di prolungare il match oltre il tempo atteso, in una gara che, per intensità e tensione, avrebbe potuto giustificare solo tre o quattro minuti di recupero.

L’episodio ha riacceso una polemica che da anni divide tifosi e osservatori: l’impressione che le squadre più potenti e mediaticamente influenti ricevano trattamenti di favore, mentre le realtà più piccole vengano penalizzate. Il Verona, che lotta per la salvezza, ha visto in questa sconfitta non solo la perdita di punti preziosi, ma anche un colpo al morale e alla fiducia nel sistema arbitrale. «Se il calcio è già scritto, allora che senso ha scendere in campo?» ha aggiunto amaramente Zanetti, sottolineando come episodi del genere minino la credibilità dell’intero campionato.

Dall’altra parte, l’Inter e il suo allenatore Simone Inzaghi hanno cercato di spegnere le polemiche. «Abbiamo vinto con merito. Il recupero è stato deciso dall’arbitro, non da noi. Parlare di favoritismi è irrispettoso verso i miei giocatori», ha dichiarato Inzaghi in modo fermo ma diplomatico. Tuttavia, le sue parole non sono bastate a placare le critiche, specialmente sui social network, dove l’hashtag #FarsaSerieA è rapidamente diventato virale, con migliaia di tifosi esprimendo la loro indignazione.

In questo clima di sfiducia e tensione, la FIGC si trova ora sotto pressione per intervenire. Se verranno confermate irregolarità o errori gravi, l’arbitro della partita potrebbe essere sospeso temporaneamente, mentre si valutano riforme nel sistema di designazione e gestione del tempo di recupero. L’episodio, in ogni caso, rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme per un calcio italiano che fatica a liberarsi dalle ombre del sospetto e del potere economico.

Come ha concluso un noto commentatore sportivo in diretta televisiva: «Il problema non è solo il gol al 95°, ma la sensazione che tutto sia già deciso. Finché la trasparenza resterà un miraggio, la passione dei tifosi rischia di trasformarsi in disillusione.»
Un messaggio amaro, ma inevitabile, in una serata che resterà impressa come una delle più controverse di questa stagione di Serie A.

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