“Non accetto che Jasmine Paolini rubi la vittoria a Belinda Bencic!” – L’allenatore Iain Hughes esplode dopo la sconfitta ai quarti di finale del AUX Ningbo Open, ma Paolini risponde con un gesto di fair play che lascia tutti senza parole! 🔍 So sánh ý nghĩa

Non accetto che Jasmine Paolini rubi la vittoria a Belinda Bencic! L’allenatore Iain Hughes esplode dopo la sconfitta nei quarti del Ningbo Open, ma Paolini risponde con un gesto di fair-play che lascia tutti senza parole

In una serata carica di tensione sul cemento di Ningbo, la sfida tra Belinda Bencic e Jasmine Paolini nei quarti di finale dell’AUX Ningbo Open 2025 ha acceso il dibattito. Dopo tre set intensi (5-7, 7-5, 6-3), è stata la tennista italiana a uscire vittoriosa, ma non senza polemiche: l’allenatore di Bencic, Iain Hughes, non ha nascosto la sua rabbia, accusando Paolini di “rubare una vittoria” che, secondo lui, spettava alla sua giocatrice.

Hughes, visibilmente agitato, avrebbe detto – secondo fonti vicine al torneo – che le circostanze del match erano state “controverse” e che Bencic era stata penalizzata da decisioni chiave. Il coach britannico, noto per il suo temperamento, ha lamentato che la sua atleta aveva dominato in molti momenti e che solo un “colpo di scena arbitrale” avrebbe potuto regalare la vittoria all’avversaria. Non ha citato in modo specifico alcuna chiamata, ma il tono inequivoce ha fatto il giro dell’arena e dei social, alimentando le accuse di ingiustizia.

Dal canto suo, Jasmine Paolini, invece di reagire con accuse o polemiche, ha scelto un’altra strada: un gesto di sportività davvero sorprendente, che ha colpito sia il pubblico che gli addetti ai lavori. Dopo la stretta di mano finale, Paolini si è avvicinata a Bencic per offrirle una bottiglia d’acqua, aiutandola a sistemarsi mentre stava per uscire dal campo. Poi ha atteso che la svizzera la ringraziasse, compiendo un gesto pacato ma eloquente: non una parola arrogante, ma un segnale di rispetto che ha smorzato molte critiche.

Questa risposta di fair-play è stata accolta con applausi dal pubblico presente e ha fatto il giro delle cronache sportive, diventando più memorabile della vittoria stessa. In molti commenti è stato sottolineato che, proprio in momenti così carichi d’emozione, una risposta composta e gentile valga più di ogni rivendicazione arrabbiata.

A livello sportivo, il match è stato tra i più lunghi e combattuti della stagione di Paolini, durato oltre tre ore. Bencic ha servito per chiudere il secondo set e sembrava pronta a volare in semifinale, ma Paolini ha dimostrato grande resilienza, rimontando e imponendosi nel set decisivo. La campionessa svizzera ha anche richiesto un timeout medico nel terzo set quando era in svantaggio, probabilmente cercando una chance per riprendere il ritmo.

La vittoria consente a Paolini di avanzare in semifinale, dove affronterà Elena Rybakina, già qualificata per quella fase del torneo senza perdere un set in questo turno. Per Bencic, invece, la delusione è grande non solo per l’eliminazione, ma per le accuse lanciate dal suo allenatore: resta da vedere se ci saranno reazioni ufficiali o richieste formali al giudice di gara.

In definitiva, la vicenda ha offerto un doppio spettacolo: da un lato la tensione e la polemica sportiva; dall’altro un silenzioso ma potente gesto di rispetto che ha fatto breccia nei cuori degli spettatori. Forse questa è la lezione più bella che la pallina abbia potuto dare in quella notte a Ningbo.

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