Un ex collaboratore di Christian Brueckner, il principale sospettato della scomparsa di Madeleine McCann, ha rotto il silenzio in una scioccante confessione davanti alle telecamere. Ciò che ha rivelato potrebbe riaccendere uno dei casi di bambini scomparsi più inquietanti al mondo.
Helge Busching, un uomo tedesco con un passato criminale, ha dichiarato a ITV News di essere “sicuro al 100%” che Brueckner fosse dietro il rapimento di Madeleine nel 2007 da un resort portoghese. Secondo Busching, Brueckner si sarebbe lasciato sfuggire un dettaglio agghiacciante su Madeleine che lo tormenta da anni: “Non stava urlando”.
La conversazione avrebbe avuto luogo in Spagna nel 2008, appena un anno dopo la scomparsa di Madeleine. Busching ricorda di aver affrontato Brueckner a un festival, dicendogli che non riusciva a capire come qualcuno potesse rapire una bambina da un hotel. La risposta fredda di Brueckner – che Madeleine non stava urlando – gli fece venire i brividi.
“Stavo pensando, sì, come fai a saperlo… sì, deve pur esserci qualcosa dentro”, spiegò Busching. “Ha portato Maddie fuori da questo hotel. È coinvolto, certo.”
Brueckner, condannato per pedofilia e stupratore, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nel caso di Madeleine. Ora è a pochi giorni dalla libertà dopo aver scontato una pena per stupro non correlato, alimentando il timore che possa sparire e sfuggire nuovamente alla giustizia.
Busching afferma che la sua testimonianza, inizialmente persa tra le 60.000 segnalazioni ricevute da Scotland Yard, è infine arrivata agli investigatori nel 2017 ed è diventata parte del caso contro Brueckner. I procuratori tedeschi lo hanno successivamente indicato come principale sospettato della scomparsa di Madeleine.
Ma le rivelazioni di Busching vanno ancora oltre. Afferma di essersi imbattuto in una serie di video inquietanti a casa di Brueckner nel 2006, che lo mostravano mentre aggrediva brutalmente delle donne. Un video, ha detto, si concludeva con l’aggressore mascherato che si toglieva il travestimento, rivelando lo stesso Brueckner.
“Ho visto una donna, era ammanettata”, ha ricordato Busching. “Alla fine, lui era accaldato, sudato, e si è tolto la maschera. Era Christian Brueckner. Al 100%”.
I tribunali tedeschi avevano già respinto la testimonianza di Busching in un altro processo, ritenendola inaffidabile, ma i pubblici ministeri insistono sul fatto che il caso contro Brueckner sia stato gestito male e stanno presentando ricorso. Nel frattempo, Busching mantiene la sua determinazione a far sì che giustizia sia fatta: “Voglio che Christian finisca dietro le sbarre per questo, per il caso di Madeleine McCann”.
Mentre Brueckner si avvicina alla liberazione, le parole inquietanti – “Non stava urlando” – ora pesano più che mai. Per molti, non sono solo un’osservazione agghiacciante, ma forse lo sguardo più ravvicinato finora su ciò che è realmente accaduto a Madeleine McCann.